Archivio Cavellini

 


                                 



“L’aura di personaggio fuori dal tempo lo induce ad ingigantire la propria biografia, che riscrive in forma di Pagina dell’Enciclopedia, con un finale parossistico che lo proietta nel futuro a compiere imprese epiche. Scrivendo e riscrivendo la propria storia riscopre la scrittura come segno. Si butta così con l’intensità di sempre nel consueto fare inesauribile scrivendo a ripetizione la Pagina dell’Enciclopedia dappertutto.

La sua scrittura prolifera e si dirige verso gli oggetti più svariati come fogli di plexiglass e bandiere che ricopre minuziosamente ed in diverse lingue fino a giocare con sovrapposizioni illeggibili.  Ricopre della propria scrittura anche una serie di colonne, simbolo di prestigio ed onore; passa quindi agli oggetti personali più disparati, dalle valigie all’ombrello, ad un set completo di abiti, magliette e quant’altro. Prende in seguito a vestirsi con questi indumenti dando luogo a performance di vario tipo nelle quali appare ricoperto della propria storia. Scrive sul mappamondo, su due candidi manichini, per passare poi a personaggi viventi.”


Da “La storia di GAC. Appunti a margine nella ‘Vita di un genio’”, di Piero Cavellini





               
              







        
                             







 
               





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